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La mia Tunisia

Una delle mete delle nostre gite estive era Sidi Bou Said
un villaggio abbarbicato su di una collina che con le sue case tipiche dipinte di bianco, coi portoni dal caratteristico color blu decorati con chiodi a formare dei disegni che segnavano il ceto sociale degli abitanti e le finestre che non sono da meno con le imposte di legno anche loro blu e le grate in ferro battuto,
ne fanno una meta imperdibile per i turisti che visitano Tunisi.



Un piacere era passeggiare per le stradine in salite e osservare
i vari negozi tipici dei souk arabi e comprare a volte qualche "souvenirs" per poi arrivare in cima.


Sidi Bou Said è un balcone sul mare e da uno dei numerosi caffè del posto, sorseggiando un buon tè alla menta o ai pinoli potrete estasiarvi con un panorama mozzafiato con il porto turistico,
il mare e in lontananza il Boukornine.



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Come non ricordarmi delle compre che si facevano nel souk, mercato tipico arabo situato di solito nella Medina, luogo di vendita dei prodotti artigianali tipici dove è d'obbligo la contrattazione, la cosa divertente era che anche se parlavi italiano gli anziani ti capivano benissimo e noi italiani nati a tunisi a dire che non eravamo turisti ma come loro nati lì e dunque abbassare di più il prezzo.






================================================= Questa foto rappresenta uno dei tanti tasselli che compongono la mia infanzia in Tunisia.
Quella che una volta era l'avenue Habib Bourghiba, sulla sinistra la magnifica cattedrale dove sono stata battezzata, ho fatto la prima comunione e cresima, ma anche dove noi amici italiani e francesi ci ritrovavamo dopo la messa per passeggiare lungo il viale.

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